Marketing locale per un’azienda agricola: Social Media Marketing e Social Advertising
Nonostante gli indubbi vantaggi economici procurati, una grandissima parte delle aziende del settore food italiano non si vuole convincere ad utilizzare strumenti e mezzi di comunicazione digitali. Confrontandoci con molti imprenditori dell'agroalimentare, l’impressione è che i Social Network siano uno strumento superficiale, o almeno utile solo per qualche sporadica pubblicazione, neanche troppo ben riuscita. In un’epoca che viaggia alla massima velocità ci si aspetta che a determinate attività corrispondano quasi istantaneamente risultati economici diretti. Beh purtroppo, anche in questo caso, la pazienza è la virtù dei forti e il metodo e la perseveranza sono quelle qualità che nel medio/lungo termine (1-2 anni) portano a monetizzare effettivamente determinate azioni.
In questo contenuto ti parlerò di:
Quali tipologie di contenuto realizzare »
3.1 I Contest »
3.2 Le domande sui Social Network e i Sondaggi (Poll) su Instagram »
3.3 Il Check-in »
Come pianificare Social Ads locali (pubblicità sponsorizzata) »
4.1 Targeting e pianificazione di un Facebook Ad per la promozione di un evento »
1. Che ruolo ha il Social Media Marketing?
Tantissime piccole o micro imprese di qualsiasi settore, utilizzano i Social Media per tentare di raggiungere il maggior numero di clienti cercando di spingere le vendite dei loro prodotti. Molto spesso però, il ritorno economico non è immediato e per questo motivo, le attività vengono svolte in modo incompleto o non correttamente.
Eppure, a dispetto di quanto si possa dire sulla loro efficacia, sui Social Media troviamo la bellezza di 2 miliardi e 460 milioni di utenti ad oggi e, per quanto riguarda il nostro paese, gli italiani spendono in media due ore al giorno utilizzando questi strumenti. Una delle attività più svolte online dagli utenti è sia di recensire e leggere commenti riguardo alle attività commerciali e ai negozi: più precisamente, nel 2016 il 91% degli utenti online ha letto occasionalmente o frequentemente le recensioni online.
Ma se effettivamente sui Social Media c’è tutta questa attività, allora quali sono le ragioni che spingono le imprese a non dotarsi di questi strumenti e a non perseguire obiettivi strategici, non solo per arrivare a utenti lontani o dispersi per il globo, ma molto concretamente, per svolgere attività di stimolo e coinvolgimento di potenziali clienti locali? In poche parole: perchè non si pensa a svolgere del buon marketing locale?
Secondo questa indagine svolta negli USA, il 60% delle piccole aziende intervistate non utilizza i Social Media per questioni legate alla formazione (e questo è un divario che un’agenzia di food marketing potrebbe colmare) e non per questioni economiche o di mancanza di tempo, per questa ragione è necessario comunicare in maniera corretta tutte le potenzialità che queste attività possono avere per il nostro tessuto imprenditoriale.
Invece, per riportare la discussione ad una prospettiva più ravvicinata, abbiamo svolto anche noi una piccola indagine sulle aziende vitivinicole del nostro territorio e abbiamo constatato che nella provincia di Pesaro-Urbino solo una azienda svolge attività di Social Media Marketing a fini strategici. Abbiamo preso in considerazione due tra i Social Network di maggiore diffusione in Italia: Facebook e Instagram.
Su 20 aziende analizzate, 13 hanno una pagina Facebook e solo 3 hanno un profilo aziendale Instagram.
Prendendo come riferimento i mesi di luglio, agosto e settembre, la nostra ricerca qualitativa è stata svolta osservando pagine e profili Facebook e Instagram, misurando semplicemente la quantità dei post in un periodo di tempo ben determinato. Considerando che nessuna azienda ha mostrato di aver legato alle attività di Social Media Marketing un funnel di conversione (un percorso dove incanalare gli utenti per arrivare alla vendita di prodotti o servizi), abbiamo osservato che i contenuti pubblicati sui Social Network analizzati sembrano volti esclusivamente a generare visibilità, con particolare attenzione agli eventi/degustazioni in azienda.
Dai risultati è molto facile comprendere quale sia il generale andamento nell'utilizzo dei Social Media da parte delle imprese. La media di contenuti pubblicati sui tre mesi di luglio, agosto e settembre 2017 è davvero bassa (8 contenuti) e se la analizziamo mensilmente è ancora peggiore (3 contenuti). Lo stesso vale anche per Instagram, che nonostante presenti valori alti nella media trimestrale (36 contenuti), continua a non essere accettabile visto che il dato fa riferimento alle pochissime imprese che hanno un profilo aziendale attivato (3 imprese) e che quindi pubblicano frequentemente.
Tuttavia, dobbiamo dire che lo stesso fenomeno si ripeterebbe se anche per Facebook avessimo trovato poche aziende con una pagina presidiata. Infatti, ciò che ha reso le medie così basse è proprio la quasi totale inattività di molte imprese sulle loro pagine, con un relativo e forte abbassamento della media totale.
In conclusione della nostra ricerca qualitativa, possiamo affermare che tra le aziende analizzate sono davvero poche quelle che utilizzano con una seppur minima frequenza i canali presidiati sui Social Network analizzati. L'analisi della varietà e della qualità (aspetti estetici e funzionali dei contenuti postati) dei contenuti pubblicati fa pensare, come già detto, all'utilizzo di questi media come canali per generare visibilità in vista di eventi e periodi particolari dell'anno. In particolare per la nostra analisi, abbiamo voluto scegliere i mesi dell'anno che corrispondono alla invaiatura e alla vendemmia delle uve: un periodo molto impegnativo per queste imprese, ma che, proprio per la sua rilevanza deve essere messo in estrema rilevanza.
1.1 Gli eventi e le degustazioni in azienda
Ora, è proprio la questione della promozione degli eventi in azienda che vorrei approfondire.
È molto frequente infatti, che le piccole aziende del food Made in Italy non credano nell’efficacia e, lo vedremo tra poco, nell’efficienza dei Social Media per promuovere eventi, anzi...i social al massimo diventano un elemento secondario della strategia aziendale.
Uno dei mezzi di comunicazione e informazione ancora utilizzatissimo dalle piccole aziende agroalimentari è il giornale: il quotidiano locale, regionale o nazionale. Non è raro, venire a conoscenza di cifre folli sborsate dalle suddette imprese per un’apparizione giornaliera sulla prima pagina o per un articoletto scritto ad hoc.
Ebbene, questo è il costo per medium rapportato a 1000 visualizzazioni del messaggio pubblicitario.
Piccolo inciso: i dati appena mostrati si riferiscono al mercato USA 2016 e il loro ruolo in questo articolo è di dimostrare in maniera indicativa quale sia l'enorme differenza di costo tra i mezzi più tradizionali per fare comunicazione sponsorizzata e i media digitali. I costi per 1000 visualizzazioni - impressioni - del messaggio pubblicitario (CPM), soprattutto per ciò che riguarda i canali digitali, subiscono consistenti variazioni a seconda delle modifiche effettuate dagli stessi canali (in termini di cambiamento di politiche e di algoritmi) e dell'affollamento di operatori pubblicitari sui canali stessi.
Il CPM indicativo per il 2018 in Italia è intorno ai 4€ (con punte di 6€ nei periodi festivi, soprattutto autunno e inverno).
L’aspetto peggiore per chi sceglie questo tipo di medium non riguarda solo i costi, ma quello che questi investimenti portano come ritorno. Se ci pensi, utilizzando la comunicazione cartacea (la cosiddetta comunicazione above the line) è praticamente impossibile tracciare chi abbia letto la tua pubblicità, conoscere la sua età, il suo sesso, i suoi interessi e anche la sua posizione lavorativa. Ancor più difficile è conoscere quanti di coloro che saranno presenti all’evento che stai promuovendo, siano venuti perché hanno letto l’annuncio…
Attenzione però, non vogliamo certamente discutere l’efficacia dei quotidiani come mezzi di informazione e comunicazione. La nostra critica si basa solamente su dati oggettivi e chiari, nulla che si basi automaticamente su un concetto autolesionista di “corsa alla modernità a tutti i costi”, tutt’altro!
L’osservazione svolta in questa sede si basa sull’efficacia e l’efficienza di strumenti che, sì, sono moderni, ma che si legano in maniera inalienabile al lavoro che svolgi in azienda, garantendo nel lungo termine indiscutibili vantaggi economici.
2. Come trovare il Social Media giusto?
Se stai pensando di aprire una pagina Facebook potremmo dirti che va bene, ma certamente non basta. In Italia, Facebook è certamente il Social Network più utilizzato, ma il tuo specifico comparto agroalimentare potrebbe richiedere l’utilizzo di altri canali social.
Se il mondo del food è legato molto all’evocazione sensoriale, allora online immagini e video sono indispensabili per comunicare ottimamente i tuoi prodotti. Il tema dei contenuti lo approfondiremo più avanti (clicca qui se vuoi passare alla sezione dei contenuti) ma ora ci serve solamente per comprendere la natura dei Social Media che dovrai utilizzare.
L’altro aspetto da considerare è quello legato al tuo pubblico: dove girano i tuoi clienti? Quali Social Media utilizzano? Se non hai informazioni precise sui Social Media utilizzati, si può pensare al vincolo tra immagini e cibo e si può dedurre che proprio perché sia interessato all’universo enogastronomico, il nostro pubblico navighi su canali social legati maggiormente alla comunicazione visuale e quindi, oltre al Social Network generalista per eccellenza - Facebook -, ci riferiamo a Youtube, Instagram, Pinterest e Snapchat.
Un altro metodo interessante per selezionare i Social Network da utilizzare, è legato più alle caratteristiche demografiche dei tuoi clienti. Sprout Social fornisce una serie di dati demografici legati all’uso dei Social Media che possono esserti davvero utili, purché tu conosca le caratteristiche dei tuoi clienti ideali.
Ecco le statistiche demografiche di Facebook e Instagram
Ed ecco la classifica dei Social Media più utilizzati in Italia:
Dopo aver scelto il Social Media che fa per te, viene il difficile:
Creare contenuti di valore.
3. Quali tipologie di contenuto realizzare?
Se parliamo di Social Media Marketing, c’è solo una parola che può rappresentarne l’essenza: interazione.
Ora ci concentreremo principalmente su Facebook e Instagram visto che rappresentano i canali con cui si ha più familiarità in Italia e che, secondo la nostra esperienza, sono più alla portata delle aziende del food con cui ci siamo confrontati.
Gli utenti navigano sui Social Network per trovare intrattenimento: esprimere opinioni, guardare video e foto, aggiornarsi su alcuni degli argomenti di loro interesse. Facebook è diventato un enorme raccoglitore di contenuti, una grandissima televisione generalista con miliardi di canali.
Proprio per la continua ricerca di intrattenimento, i migliori contenuti sono istruttivi, interattivi e intrattenitivi. Per un’azienda, e a maggior ragione del settore food & wine, è altresì importante saper mostrare la propria personalità e dare un segno distintivo alla sua comunicazione, esattamente come un produttore di vino, olio o formaggio fa coi suoi prodotti.
Per questo motivo, seguendo i trend social del 2018 è opportuno utilizzare le modalità giuste (il video su tutte, vista la distribuzione organica di cui godono sui social - Reach -) per mostrare i lati più veri e meno costruiti della tua realtà imprenditoriale. Raccontare le storie che racconteresti agli ospiti che vengono a farti visita: vita quotidiana, simpatia e serietà (proprio come raccontiamo in questo articolo sullo storytelling), in un intreccio di immagini, video in diretta e con semplici aggiornamenti quotidiani testuali.
In fondo, se i tuoi clienti ti seguono è perché vogliono conoscere tutte le novità sulla tua azienda e tutto ciò che la circonda, questo però non vuol dire che a lungo andare devi comportarti come fanno certi telegiornali e comunicare meccanicamente gli aggiornamenti dell’impresa. Anche la variazione della tipologia di contenuto è necessaria per garantire una visibilità e un’interazione sempre maggiori.
Per esmpio: pensa alle Storie di Instagram e alla potenzialità che potrebbe averne una fatta proprio nel bel mezzo di un evento. Ricorda che le Storie sono detti contenuti effimeri perché dopo 24 ore si autodistruggono e il valore di questi contenuti sta proprio nella loro durata, proprio come diciamo nel nostro articolo sui Social Media trend 2017.
Pensi che ci sia troppo lavoro da fare? Nessuno ha detto che tu debba fare tutto da solo, coinvolgi anche dipendenti o altri colleghi: la creatività è un processo che si sviluppa in gruppo.
3.1 I Contest
Ritornando alla questione sulla variazione dei contenuti, funzionano molto bene i contest, sopratutto in ottica di Social Media Marketing locale: prova a chiedere ai tuoi fan di pubblicare una foto mentre assaggiano il vostro prodotto. Votate voi la migliore foto o ancora meglio, stabilite che il vincitore debba ricevere il numero più alto possibile di Mi Piace o di Condivisioni alla foto.
Offri in palio un prodotto di pregio della tua azienda, una visita guidata gratuita con degustazione per più persone o qualsiasi cosa possa valorizzare il tuo prodotto, la tua impresa e il tuo lavoro. In questo modo, grazie ai Mi Piace e alle Condivisioni - il cosiddetto User Generated Content -, tu guadagni in visibilità e il vincitore potrà godere di un prodotto di valore e ciò non potrà che conferire valore ed esclusività ai prodotti della tua impresa.
Piccolo inciso:
Come premio per attività come i contest, normalmente non consigliamo mai di offrire sconti, a meno che tu non sia un rivenditore o che il tuo prodotto non sia una commodity (un prodotto indifferenziato). Visto che parliamo di Food Marketing e ammesso e non concesso che le strategie di marketing per il cibo non possono essere sempre valide per un qualsiasi altro bene di consumo, dobbiamo precisare che: l’Italia vanta innumerevoli varietà di prodotti, il suo tessuto imprenditoriale è formato per la grandissima parte da piccole e micro imprese, di conseguenza il suo valore viene dalla differenziazione e dalla valorizzazione e non dalla svalutazione.
Ma questo è solo un consiglio.
Nota bene: per tutte le questioni legali correlate alle manifestazioni a premio e ai concorsi consigliamo di rivolgersi ad un professionista dedicato, come Alessandro Vercellotti.
In alternativa la normativa è accessibile direttamente qui:
3.2 Le domande sui Social Network e i Sondaggi (Poll) su Instagram
La tecnica dei contest è sempre applicabile, a prescindere dagli eventi organizzati in azienda o nelle zone limitrofe, e per questo motivo è importante considerarla come una modalità per la generazione di interazioni molto valida. Allo stesso modo anche domande e quiz, che già da diverso tempo vengono utilizzati su Facebook, mentre sono davvero recenti (ottobre 2017) su Instagram e stanno avendo davvero tanto successo.
Per creare una Poll basta pubblicare una Storia su Instagram (una foto o un video), selezionare la modalità Poll tra le varie Emoji (le faccine), indicare la domanda e stabilire le due alternative di risposta. Meglio indicare una domanda che necessiti di risposta secca (o sì o no) per aumentare il numero di interazioni, visualizzazioni e risposte.
3.3 Il Check-in
Un’ulteriore alternativa, da utilizzare soprattutto durante gli eventi in azienda, è il Check-in. Puoi richiedere ai tuoi ospiti di pubblicare una foto o uno stato su Facebook effettuando il check-in presso la sede e di condividere la posizione sui Social Media.
Ovviamente, niente si fa per niente e anche qui dovrai offrire un premio per gli ospiti che effettueranno il check-in situazioni determinate (anche per gestire meglio i premi da distribuire). Un esempio può essere l'assaggio di un prodotto non previsto all’evento o la visita ad una parte inesplorata dell'azienda.
Poi a seconda delle situazioni particolari, dell’impresa, del prodotto di cui si parla o della tua personalità, quello che devi mettere in gioco è tutta la tua capacità creativa. Ricorda però di seguire delle prassi nel rapporto con i fan (in questo caso su Facebook) ormai ben consolidate e che è sempre meglio non stravolgere per evitare cali di apprezzamento o di Mi Piace della pagina, specialmente se hai a che fare con un alto numero di fan.
Ecco un’ottima infografica a riguardo:
In generale, le tecniche di interazione sopramenzionate sono quelle che producono traffico - cosiddetto - organico, ossia che non prevede l’utilizzo di post sponsorizzati e in generale di ciò che sui Social Media è chiamato Social Advertising, o Social Ads. Il traffico organico e le pubblicazioni correlate sono quelle che a lungo termine rendono maggiormente sui Social Media e, come succede con i contenuti di un blog, essi saranno il punto cardine della tua strategia di marketing locale.
Tuttavia, nella promozione degli eventi a livello locale la tua rete da sola può non bastare per raggiungere tutto i tuoi potenziali clienti. Se poi la tua azienda punta all’incoming, cioè invitare turisti a visitare la tua azienda per vivere un’esperienza unica, i Social Ads possono essere un grandissimo aiuto per la tua strategia.
4. Come si pianificano i Social Ads Locali?
Grazie alla larghissima base di utenti attivi, Facebook è sicuramente la migliore piattaforma pubblicitaria per le esigenze di un’azienda agroalimentare locale. Inoltre, visto che gli eventi di questo tipo organizzati dalle imprese sono solitamente rivolti ad un pubblico composto da clienti finali, e non tanto di distributori o altri intermediari, allora LinkedIn o altri Social Network in questo caso potrebbero essere meno adatti ai tuoi Social Ads locali.
All’inizio della tua esperienza con i post sponsorizzati di Facebook, non è essenziale che tu apra un account di Business Manager della tua pagina. Una volta che avrai dimestichezza con la pianificazione e la realizzazione degli ads, potrai cimentarti anche nell’uso dell’account business di Facebook.
Se invece già fossi pratico di sponsorizzazioni, ti invito ad andare sulla Home Page di Business Manager, cliccare su Crea Account e seguire la procedura per inserire nome e dati della tua impresa. Grazie alle varie potenzialità, Business Manager è lo strumento ideale di Facebook per pianificare e realizzare campagne pubblicitarie coi fiocchi.
4.1 Targeting e pianificazione di un Facebook Ad per la promozione di un evento
Se qualche tempo fa ti avremmo detto di creare un evento tramite la apposita sezione di Facebook e di sponsorizzarlo, ora te lo sconsigliamo caldamente.
Per lanciare correttamente un evento attraverso gli ads di Facebook è necessario pensare innanzitutto alle fasi che questa strategia includerà.
Come avrai certamente notato, alla creazione di una sponsorizzazione Facebook ti chiede qual è l'obiettivo che desideri raggiungere attraverso questa attività.
Come puoi immaginare, ad ogni obiettivo selezionato la piattaforma risponderà in maniera differente nelle attività di sponsorizzazione del tuo contenuto. È quindi molto importante selezionare l'obiettivo che, rispetto all'obiettivo finale che ci siamo posti (in questo caso il lancio e la promozione di un evento), ci permetta di ottenere il massimo ritorno sull'investimento (nel nostro caso: più iscritti possibili all'evento con meno investimento finanziario possibile).
L'attività di lancio che abbiamo studiato l'abbiamo divisa in 3 fasi:
Awareness
Retargeting
Scarcity
1. Awareness
Prima di partire con la sponsorizzazione delle iscrizioni all'evento, è opportuno creare la giusta consapevolezza nel pubblico di riferimento. Dopo tutto, non stiamo parlando di eventi di rilievo nazionale o internazionale (dove gli utenti si iscrivono spontaneamente in massa).
Per procedere alla creazione della consapevolezza è opportuno selezionare in questo caso l'obiettivo "Interazione" tra quelli disponibili in alto.
Non farti confondere dagli obiettivi nella colonna di "Notorietà", il motivo per cui ti indichiamo l'obiettivo posto sotto la categoria di "Considerazione" è presto detto.
Prima di proseguire però è bene che al momento del lancio di un contenuto sponsorizzato dedicato alla creazione della consapevolezza sull'evento, si punti alla qualità del contenuto stesso.
Se il design e la grafica sono importanti per te, in questa fase lo devono essere ancor di più. Più il contenuto sarà graficamente attraente e più sarà facile che gli utenti si fermino a guardarlo.
È chiaro che un video in questo caso può essere la soluzione migliore, ma anche una grafica con alcune foto potrebbe essere adatta, purché abbia valore per l'utente.
Una volta selezionato l'obiettivo è necessario selezionare l'area geografica di riferimento (un raggio di 30/40 km per un evento locale è ideale) e il pubblico di riferimento a cui destinare questo contenuto. Oltre alle più classiche caratteristiche demografiche del target (età, sesso e luogo), Facebook permette di selezionare posizioni lavorative ed interessi. In questa fase è meglio lasciare che sia Facebook a trovare chi può essere più interessato al nostro evento, per questo è opportuno dare una linea di massima di chi potrebbe essere nostro potenziale cliente.
A seconda del tipo di evento, seleziona le caratteristiche demografiche e poi aggiungi solo un paio di interessi, aggiungerne troppi senza alzare la puntata sull'obiettivo (il famoso Bidding) aumenterebbe esponenzialmente il rischio di ottenere delle interazioni sul post da parte di utenti con profili falsi o fuori dalla nostra area di selezione.
Dopodiché puoi avviare la campagna (un mese prima dell'evento potrebbe essere una scelta ideale).
2. Retargeting
Dopo un paio di settimane, il post avrà raggiunto il suo esaurimento in termini di efficacia (poiché mostrato sicuramente più volte al pubblico), in compenso avremo probabilmente ottenuto un buon numero di interazioni sul contenuto pubblicato.
Ora possiamo svelare la ragione per cui precedentemente è stato consigliato di selezione l'obiettivo "Interazione": Facebook permette infatti di indirizzare i nostri successivi ads proprio a tutti gli utenti che hanno interagito con i nostri contenuti e/o la nostra pagina.
Questa operazione è nota ai tecnici come Retargeting e punta proprio alla stimolazione di un pubblico autoselezionato e autoprofilato sulla base delle attività che ha svolto (visita ad un sito web, interazione con i contenuti della pagina, acquisto nel nostro negozio fisico ecc.).
In questa fase quindi andremo a selezionare le persone che hanno interagito con i nostri contenuti. Per farlo basterà, al momento della selezione del pubblico, cliccare su "Crea Nuovo" e poi su "Pubblico Personalizzato". Infine basterà scegliere tra le opzioni che ci offre Facebook.
Nel nostro caso, potrebbe essere opportuno selezionare gli utenti che hanno visualizzato i nostri video, coloro che hanno interagito con la nostra pagina facebook e/o coloro che hanno interagito con il nostro profilo di Instagram.
Una volta effettuata questa operazione potete avviare la seconda campagna, questa volta però dovrete puntare a far iscrivere quanti più utenti possibili al vostro evento. Per farlo potete indicare nel copy del contenuto (il testo sopra al contenuto) che andrete a sponsorizzare che per iscriversi basta inviare un messaggio su Messenger alla vostra pagina Facebook.
A questo punto potrete raccogliere mano a mano le iscrizioni degli utenti e inserirle in un semplice foglio excel o su un foglio di Google Drive.
3. Scarcity
Nell'avvicinarsi all'evento è importante sapersi giocare tutte le carte a propria disposizione: il fine è l'ottenimento del massimo possibile di partecipanti.
Per farlo puoi utilizzare una tecnica famosa e diffusa da tempo nella disciplina del marketing: la scarsità.
La scarsità non punta a fare leva su chi non ha intenzione di partecipare all'evento, piuttosto vuole convincere gli indecisi, tutti coloro che hanno bisogno di una spintarella in più per essere persuasi.
Il classico contenuto di scarsità per un evento dovrà insinuare nell'utente indeciso la paura di non trovare più posto per partecipare all'evento, inducendolo dunque a procedere con la prenotazione.
Il copy del post potrà quindi recitare: "Presto! Sono rimasti solo 10 posti disponibili per l'evento X!"
Consiglio:
Tutte le volte che dovete produrre contenuto per un pubblico fate in modo che non sia solo bello da vedere. Chiaramente ogni video, ogni immagine e ogni parola che utilizzate deve offrire valore all'utenza, inteso anche come valore informativo. Se non si veicola valore ma si punta troppo sul linguaggio commerciale, il rischio è che i costi si alzino notevolmente (con una proporzionale diminuzione del ritorno d'investimento).
Nonostante le garanzie di controllo e di efficacia (rispetto ad alcuni strumenti tradizonali) molte aziende e molti imprenditori ancora non hanno compreso l’incredibile valore delle informazioni fornite dagli strumenti pubblicitari dei canali social, soprattutto riguardo l’applicazione di essi in nel marketing locale. Certo, anche utilizzando i quotidiani come mezzo di comunicazione locale saprai che sicuramente colpirai una zona e un pubblico determinati, ma non arriverai sicuramente a sapere quante persone leggeranno il tuo annuncio, che età, sesso hanno, quali sono i loro interessi e qual è la loro posizione lavorativa, e tutto questo, senza ribadire i costi.
Cosa ben diversa è con i post sponsorizzati di Facebook dove, una volta stabilite le caratteristiche della sponsorizzata e una volta attivata la campagna pubblicitaria avrai a disposizione il numero di utenti raggiunti, il numero di clic sul contenuto sponsorizzato e altre metriche. Tutti questi dati saranno utili soprattutto in una fase successiva per calcolare il ritorno d’investimento delle attività di Social Media Marketing.
Ricapitolando
Tutte le funzionalità presentate finora sono solo una piccola parte di quello che i Social Media (ed in particolare Facebook) sono in grado di offrire riguardo alle modalità di tracciamento e al tipo di informazioni ottenibili dallo stesso tracciamento. Una volta che ti saprai muovere bene con gli strumenti base disponibili sulla tua pagina, il nostro consiglio è di aprirti un account su Business Manager e, aprendo anche un account pubblicitario, di gestire sia le sponsorizzazioni che la programmazione dei contenuti su questa piattaforma.
Su Business Manager, oltre al famoso Pixel (un codice da inserire nel sito web della tua azienda) troviamo anche una serie di strumenti che permettono di integrare i Facebook Ads con le inserzioni su Instagram e la gestione offline delle vendite o degli eventi in azienda con le attività di Social Media Marketing, permettendo ex-post di valutare l’efficacia delle tue campagne di Social Ads e degli eventi e degustazioni che organizzi in azienda.