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La tracciabilità della carne di selvaggina: dalla caccia alla tavola

È stato da poco annunciato (ottobre 2017) uno dei primi utilizzi del sistema blockchain da parte di un organo di governo nazionale: il ministero dell’agricoltura giapponese. L’obiettivo primario dell’adozione di questa tecnologia è il tracciamento della carne di selvaggina e la costruzione di una vera e propria catena di fornitura e distribuzione che garantisca il rispetto degli standard qualitativi e sanitari per i consumatori. Infatti, proprio per sua natura, la cacciagione non può godere della tracciabilità e dei controlli riservati alle carni di maiale, di pollo o di manzo, le quali proprio perché provenienti da animali allevati, rendono le operazioni di controllo degli standard di qualità meno impegnative.

Mijin, l’azienda che fornisce l’infrastruttura tecnologica e la sua gestione, vuole applicare questa tecnologia finora utilizzata quasi esclusivamente nel mercato delle criptovalute, alla carne di selvaggina tracciando il suo percorso dal luogo di caccia alla tavola.


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Il primo passo del processo di tracciamento prevede la raccolta di dati generati durante la fornitura e la lavorazione della carne. Le informazioni così raccolte vengono registrate sulla blockchain che le rende praticamente inviolabili e inalterabili. I dati raccolti includono la data di caccia dell’animale, la segnalazione di punti di transito per le lavorazioni, per i controlli sanitari e per la distribuzione, gli organi deputati alla gestione dei processi, il nome del bene, il suo costo ed altre informazioni.

Se durante il suo funzionamento il sistema dovesse riscontrare delle irregolarità, con una mancata corrispondenza tra i dati inseriti nella blockchain e quelli eventualmente manomessi su un dispositivo collegato alla stessa catena, il sistema andrebbe in allarme avvisando gli addetti di una potenziale minaccia.

Grazie alla sua natura la blockchain può fornire informazioni verificate e sicure per chiunque voglia consultarle e applicata in questo settore dà vita ad una supply chain completamente trasparente che garantisce il livello più alto di qualità e di sicurezza dei prodotti.

L’utilizzo della blockchain per il tracciamento della cacciagione offre altresì vantaggi legati alle piccole comunità locali giapponesi in cui gli animali selvatici sono diventati un problema per le attività produttive. Secondo Takao Asayama CEO di Tech Bureau, Corp. i danni arrecati dal sovrappopolamento di animali selvatici a villaggi e piccoli paesi dell’entroterra giapponese corrisponderebbero addirittura a 178 milioni di dollari USA.

L’utilizzo di questa nuova tecnologia aiuterebbe le piccole comunità a trasformare il grande numero di animali selvatici da problema ad asset, generando un incremento di visibilità  e di indotto economico proprio grazie all’alto numero di carni provenienti da quei luoghi, con benefici legati anche al turismo.

Oltre ai risvolti economici, l’adozione della blockchain da parte del ministero dell’agricoltura giapponese spiega il vero significato di Internet of Food: un approccio tecnologico volto alla condivisione e la distribuzione di informazioni trasparenti, tracciabili, autentiche ed inviolabili sulle produzioni agroalimentari e la loro filiera.

L'approccio adottato dal Giappone, ha di riflesso la potenzialità di rendere sempre più reale e pratico l’utilizzo di questi strumenti, rendendo coscienti i consumatori finali di come la blockchain, se applicata con l’unico fine di migliorare la qualità della vita, può essere solo un vantaggio


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